Direttiva Nitrati senza misteri grazie a QdC^® – Quaderno di Campagna^®

Ogni azienda che effettui spandimenti di reflui zootecnici o agroindustriali ha un punto di riferimento preciso: la cosiddetta “Direttiva Nitrati”, norma comunitaria che nasce nel 1991 con lo scopo di prevenire l’inquinamento delle acque sotterranee e superficiali provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole e favorire l’uso di corrette pratiche agricole. Una scelta precisa che pur tenendo conto dell’assoluta importanza che l’azoto riveste in ambito zootecnico, prende tuttavia atto, della tendenza, negli ultimi decenni al progressivo aumento della concentrazione di nitrati (che possono trasformarsi in ben più pericolosi nitriti o nitrosammine a possibile rischio cangerogeno).

Un’attenzione all’uomo e all’ambiente che, a livello europeo, ha però dato risultati importanti: dal 2004 al 2007, ad esempio, la concentrazione di nitrati nelle acque degli Stati Membri è rimasta stabile o calata (nel 70% dei siti monitorati per le acque superficiali e nel 66% delle acque sotterranee).

L’Italia ha recepito la norma con il decreto legislativo 11 maggio 1999 n. 152 e il successivo decreto ministeriale 7 aprile 2006: tali norme individuano le Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola (ZVN) dove è vietato lo spargimento di reflui oltre i 170 kg di azoto per ettaro all’anno e regolamentano l’utilizzo agronomico dei reflui zootecnici attraverso i Programmi d’Azione. Le Regioni, in questo scenario, hanno un ruolo rilevante: individuano infatti le Zone Vulnerabili ai Nitrati di origine agricola (ZVN) e, soprattutto, redigono il piano d’azione obbligatorio che, di fatto, detta le regole per le aziende del territorio.

Una giungla di norme che, in alcuni territori, ad esempio, vieta lo spandimento dei concimi azotati nelle zone ordinarie a dicembre e gennaio o che blocca lo spandimento nelle ZVN nei giorni di allerta PM10. Ogni regione ha norme proprie, allineate con quelle europee ovviamente, ma che potrebbero differire anche solo per pochi km di distanza fra due campi.

Ecco perché QdC^® – Quaderno di Campagna^®, da tempo, ha inserito una serie di funzioni specifiche dedicate alla gestione dei vincoli imposti dalla Direttiva Nitrati aggiornando costantemente la piattaforma per tenere conto delle ultime novità normative.

Innanzitutto, la piattaforma permette di indicare quali unità produttive sono interessate da vincoli imposti dalla Direttiva Nitrati e di monitorare gli apporti di azoto su queste aree (sia per quanto riguarda l’azoto zootecnico che per l’applicazione standard). La direttiva, poi, interviene su numerosi ambiti legati alla gestione anche dei magazzini e determina una serie di operazioni specifiche che possono o non possono essere fatte in determinati momenti dell’anno: ecco perché QdC^® – Quaderno di Campagna^® ha realizzato un’ampia guida per imparare a gestire al meglio questi aspetti attraverso la piattaforma (disponbile a questo link per gli utenti registrati). Per essere sempre in regola, al riparo da qualunque dubbio, ma senza sottrarre troppo tempo prezioso alle attività in campo.

Potremo, dunque, indicare se ogni nostra unità è soggetta alla Direttiva Nitrati, classificandola poi in Zona Ordinaria, ZVN o ZVN con deroga, impostare piani di fertilizzazioni specifici per le unità soggette a vincoli (trovando già impostato il limite massimo di N MAS),  gestire il magazzino fertilizzanti inserendo gli eventuali reflui e le loro caratteristiche e, infine, registrare gli spandimenti.

A quel punto, indicando le quantità di prodotto utilizzate, QdC^® – Quaderno di Campagna^® calcolerà l’apporto di azoto e verificherà la regolarità del trattamento in termini temporali, in base alle normative in vigore e ai diversi Piani di fertilizzazione inseriti, lasciandoci la certezza di aver fatto tutto a regola d’arte.

Una bella comodità, non pensate?