Registro dei trattamenti fitosanitari, 3 regole d’oro
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Registro dei trattamenti fitosanitari, 3 regole d’oro

Compilare il registro dei trattamenti è un obbligo di legge ma, con qualche accorgimento, può essere anche un’opportunità per l’azienda. Ecco 3 semplici regole per farlo al meglio.

7 novembre 2022

Quando un produttore agricolo intende vendere il proprio prodotto a terzi e non limitarsi all’autoconsumo, secondo la legge italiana è tenuto a compilare il registro dei trattamenti fitosanitari: un obbligo di legge che richiede attenzione e precisione e che, per molti produttori, rappresenta un appesantimento burocratico che sottrae tempo all’attività di campo. Eppure un registro dei trattamenti fitosanitari ben compilato può essere anche uno strumento per valorizzare le proprie produzioni ed evitare, nel contempo, sgradevoli sorprese in caso di controlli. Ma perché da obbligo si trasformi in un vantaggio occorre tenere a mente 3 regole d’oro, vediamole di seguito.

 

Regola 1: Il registro dei trattamenti fitosanitari va compilato nei tempi giusti

La normativa relativa al registro dei trattamenti è molto chiara: “sul Registro devono essere annotati i trattamenti effettuati con tutti i preparati fitosanitari utilizzati in azienda entro il periodo della raccolta e comunque al più tardi entro trenta giorni dall'esecuzione del trattamento stesso". Questo implica che relegare la compilazione alla fine dell’anno quando “siamo più tranquilli” significa rischiare sanzioni in caso di controlli. Ma, al tempo stesso è anche una strategia inefficace.


Compilare il registro dei trattamenti a mesi di distanza dall’esecuzione dei trattamenti può infatti esporci al rischio di errori importanti: ricordiamo esattamente quanti e quali trattamenti sono stati fatti sui diversi appezzamenti? Siamo certi delle date? Avremo tenuto conto correttamente dei tempi di carenza? E siamo certi di aver utilizzato prodotti autorizzati per i diversi disciplinari di produzione? Rispondere a queste domande molto tempo dopo i trattamenti può non essere facile. E accorgersi di un errore fatto in campo diversi mesi dopo potrebbe essere un grosso problema per la nostra attività. Molto meglio quindi compilare il registro dei trattamenti fitosanitari passo dopo passo e terminarlo, come richiesto dalla norma, entro 30 giorni dal trattamento ma comunque prima della raccolta.

 

Regola 2: attenzione ai controlli, gli errori costano caro!

Chi può effettuare controlli sul registro dei trattamenti fitosanitari? L’elenco dei soggetti autorizzati, in realtà, è molto chiaro: la tenuta del registro degli ultimi tre anni può essere verificata dagli assessorati alla Sanità delle regioni e delle province autonome, dal Comando Carabinieri per la tutela della salute (Ccts) attraverso i Nas e dall'Ispettorato centrale per la tutela della qualità e repressioni frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf) attraverso gli uffici periferici per le ispezioni e i laboratori dell'Ispettorato per i controlli analitici.


Cosa si rischia se il registro dei trattamenti fitosanitari non è in ordine? Innanzitutto una sanzione strettamente legata al mancato adempimento. Il D. Lgs 150/2012 recita: “L’acquirente e l’utilizzatore che non adempiono agli obblighi di tenuta del registro trattamenti sono puniti con una sanzione da 500 a 1.500 €, salvo che il fatto non costituisca reato. La reiterazione della violazione comporta la sospensione da 1 a 6 mesi o la revoca dell’autorizzazione”.


Attenzione, però: un registro dei trattamenti fitosanitari non correttamente compilato può avere conseguenze molto più importanti. Se l’azienda agricola riceve contributi, ad esempio, per la produzione in regime di difesa integrata volontaria, agricoltura biologica o certificazione, la tenuta del registro dei trattamenti è parte della condizionalità e, di conseguenza, può essere verificata anche da altri enti come regioni, enti di certificazione biologica e audit di certificazione (Global GAP e SQNPI, ad esempio). Da non dimenticare, poi, che la compilazione del registro dei trattamenti fitosanitari è un prerequisito essenziale per il conferimento a cooperative, OP, alla Grande Distribuzione, ai frantoi, alle cantine e agli stoccatori di cereali.

 

Regola 3: Registro dei trattamenti fitosanitari “fai da te”? Meglio di no!

Il registro dei trattamenti va compilato in modo corretto e nei tempi giusti ma qual è il modo migliore per farlo? La tentazione delle soluzioni “fatte in casa” è sempre molto alta: un quaderno, foglio di appunti, post-it con annotazioni o magari qualche programma che è spesso installato nei computer di casa, come Excel possono sembrare scelte economiche, accessibili e funzionali. Ma non è così. La corretta tenuta del registro dei trattamenti fitosanitari richiede precisione: un post-it perso o un foglio di appunti smarrito possono significare risorse che spariscono, come abbiamo visto. Ma non solo.


Per compilare correttamente il registro bisogna tenere conto delle etichette di ogni prodotto, verificare che non siano cambiate nel tempo ed essere certi che si siano rispettare tutte le indicazioni e i tempi di carenza, controllare gli eventuali disciplinari di produzione o le possibili deroghe temporali o territoriali e, in caso di produzione biologica, essere certi che i prodotti utilizzati siano autorizzati. Una mole di controlli e informazioni tale da rischiare che qualcosa sfugga anche alla più enciclopedica conoscenza di un produttore o tecnico maturata sul campo e costantemente aggiornata.

 

QdC® – Quaderno di Campagna®, un supporto prezioso

Ecco perché per compilare il registro dei trattamenti fitosanitari può essere utile affiancare all’esperienza del produttore o del tecnico un supporto tecnologico che accompagni un’operazione così importante. QdC®-Quaderno di Campagna® svolge in autonomia:

  • 23 controlli sul rispetto delle prescrizioni di etichetta di 1.842 agrofarmaci a catalogo, quotidianamente aggiornate con le ultime estensioni, revoche e deroghe e storicizzate (il trattamento registrato il 10 marzo 2022 verifica il rispetto delle etichette in vigore in quel momento)
  • 26 controlli sul rispetto dei 21 disciplinari regionali, delle centinaia di deroghe territoriali o temporali rilasciate annualmente
  • 2 controlli aggiuntivi sui preparati utilizzabili in agricoltura biologica
  • 4 controlli sulle fertilizzazioni.

In più QdC®-Quaderno di Campagna®, grazie allo staff che  garantisce il costante aggiornamento in tempo reale delle banche dati, consente, ogni volta che si accede alla piattaforma, di avere visibilità immediata di qualunque variazione nelle "regole". Un buon supporto che, grazie agli alert automatici, permetterà a tecnici e produttori agricoli di non incappare in spiacevoli errori.

 

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