Fonte immagine: Brioleum
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Da passione a impresa, insieme a QdC® - Quaderno di Campagna®
Un amore nato da bambino nelle olivaie del nonno e diventato impresa e passione da adulto: Gian Piero Scannone è il cuore pulsante di Brioleum, marchio di eccellenza di Riva del Garda con il “vizio” di continuare a crescere
9 ottobre 2020
Gian Piero Scannone, 34 anni, 1500 piante di ulivo distribuite su circa 5 ettari a Riva del Garda: “Sono nato sotto gli ulivi – racconta -: da bambino aiutavo mio nonno Ferruccio, scalino e forbicetta, con la raccolta. Nel 2016 la passione si è fatta impresa: avevo già trenta piante di proprietà quando ho ereditato quelle di mio nonno a cui ne ho aggiunte altre e la cosa, per così dire, mi è un po’ scappata di mano. L’obiettivo per il prossimo anno è raggiungere i 2000 olivi”. A cui si aggiunge un frantoio di proprietà: “Ho scelto la strada del frantoio aziendale: rappresenta un investimento importante ma mi permette di produrre e vendere con il mio marchio a ristoranti e negozi specializzati interessati alla qualità e non solo a logiche di prezzo”.
Gian Piero Scannone e il suo olio extra vergine
Una coltivazione tradizionale, quella dell’olivo: “Le mie piante sono tutte in zona collinare, su terrazzamenti: eccezion fatta per i pettini pneumatici, la raccolta è ancora un lavoro molto manuale. Puntiamo, in particolare, su varietà autoctone: casaliva, leccino e frantoio occupano il 90% delle mie coltivazioni e sono in fase di avviamento due nuovi impianti, uno di grignan e uno di bianchera”.
Tradizione e forte radicamento nel territorio, quindi, ma anche un’operatività quotidiana dove si mettono a frutto le opportunità offerte dalla tecnologia: “L’agricoltura si fa andando in campo, questo è inevitabile, ma strumenti come QdC® – Quaderno di Campagna® sono un grande aiuto: la piattaforma di Image Line mi permette di tenere sotto controllo i trattamenti, l’approvvigionamento del magazzino dei fitofarmaci e di verificare la conformità delle mie coltivazioni al disciplinare di produzione integrata. Per chi produce, poter accedere a tutte le funzioni anche dal campo, è una sicurezza importante”.
Gli oliveti di Brioleum a Riva del Garda
Sul fronte fitosanitario, la battaglia è serrata: “In campo si combatte principalmente contro la mosca dell’olivo, l’occhio di pavone e la lebbra mediante l’utilizzo di fungicidi. A questi, in tempi recenti si è purtroppo aggiunta la cimice asiatica: questo parassita crea problemi soprattutto in fase di allegagione, prima che avvenga l’indurimento del nocciolo e, se non viene controllato, crea una cascola importante. Lo scorso anno, complice anche una fioritura non abbondante e qualche problema di temperature, la stagione si prospettava non semplice: la cimice prima e la mosca poi, mi hanno dato il colpo di grazia cancellando l’intera raccolta”.
Un problema non trascurabile che ha condotto a una scelta obbligata: “Ho optato per abbandonare la produzione biologica a favore della lotta integrata. La mia è un’azienda ‘giovane’ in un comparto non particolarmente remunerativo: è necessario preservare le coltivazioni senza cedere sul fronte della qualità anche utilizzando prodotti fitosanitari adeguati, senza abusarne ma nel rispetto di regole e disciplinari, come quello richiesto dal marchio Garda DOP e dal sistema di certificazione di lotta integrata SQNPI”.
“All’interno degli oliveti – conclude Scannone - svolgo anche attività di apicoltura: data la sensibilità di questi preziosissimi insetti nei confronti dei fitofarmaci, la considero una cartina di tornasole della “giusta misura” dei trattamenti. Vediamola come una sorta di dimostrazione del fatto che, pur avendo fatto un passo indietro rispetto alla coltivazione biologica, applicando con rigore i disciplinari di produzione integrata è possibile operare nel rispetto del paradiso naturale che ci circonda”.