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Focus coltura: vite per uva da vino e da tavola
Simili soltanto in apparenza, le viti per uva da tavola e quelle per uva da vino rappresentano un’eccellenza italiana protagonista anche sui mercati internazionali
26 settembre 2019
Che si parli di uva da tavola, con acini dalla buccia sottile, polpa compatta e pochi semi, o di uva da vino, caratterizzata da una polpa meno soda ma decisamente più succosa, l’Italia recita sempre un ruolo da protagonista. Leader mondiale nella produzione di uva da vino, come confermato anche dai dati relativi alla campagna 2019, il nostro Paese si è mostrato pronto a rispondere alle richieste dei mercati internazionali anche con l’uva da tavola, vera eccellenza la cui produzione si concentra in particolare in Puglia e Sicilia.
Sul fronte della vite per uva da vino, gli andamenti previsti all’inizio della raccolta hanno trovato conferma nel documento pubblicato da Osservatorio Vino, che vede per la prima volta insieme Assoenologi, Ismea e Unione Italiana Vini. La produzione complessiva di uva da vino scende del 16% rispetto all’annata record del 2018, attestandosi intorno ai 46 milioni di ettolitri. Un dato che, tuttavia, non dovrebbe intaccare la leadership mondiale che vede l’Italia precedere Francia e Spagna.
Sul fronte della qualità, a fine agosto (momento della rilevazione di Assoenologi e Ismea/UIV) l’uva da vino mostrava elementi positivi per i viticoltori: la maturazione si è mostrata lenta ma graduale, favorendo un ottimale sviluppo degli aromi e una qualità generalmente buona nei vigneti di tutto il Paese. Elementi positivi emergono anche dai primi riscontri analitici: l’uva da vino raccolta in Italia mostra gradazioni medie nella norma, un ottimo rapporto fra zuccheri e acidità e un quadro aromatico decisamente buono.
Che si tratti di un vigneto dove si coltiva uva da tavola o uva da vino, i viticoltori possono fare affidamento su QdC® - Quaderno di Campagna® per gestire la produzione, anche nel caso intendessero dedicarsi alla viticoltura di precisione.
Fra le caratteristiche salienti dell’uva si evidenzia l’alto contenuto di zuccheri (in particolare fruttosio e lattosio) e il minor contenuto di acqua rispetto ad altri frutti. L’uva da tavola ha tuttavia un riconosciuto effetto diuretico, grazie al potassio che contiene, e si sono evidenziate proprietà lassative dovute all’azione della buccia e dei semi.
Numeri più contenuti per la vite per uva da tavola: quarantesima nella classifica delle colture più estese (con 764 ha e 288 unità produttive) che utilizzano QdC® - Quaderno di Campagna®, la produzione di uva da tavola si concentra maggiormente nelle province del Sud Italia: primo gradino del podio per Taranto con 89 appezzamenti, seguita da Bari con 30 e Catania con 27.
La campagna 2019
La campagna della vite per uva da tavola e per uva da vino mostra due diversi andamenti: sul fronte della vite per uva da tavola, gli anomali eventi atmosferici che hanno colpito la Spagna nella prima metà del mese di settembre stanno indirizzando i retailer europei verso il prodotto italiano, caratterizzato da un’ottima qualità. Le piogge torrenziali che hanno investito il Levante, la principale zona di produzione spagnola di uva da tavola, si sono abbattute su oltre 8.000 ettari di vigneti per un danno che dovrebbe superare i 200 milioni di euro.Sul fronte della vite per uva da vino, gli andamenti previsti all’inizio della raccolta hanno trovato conferma nel documento pubblicato da Osservatorio Vino, che vede per la prima volta insieme Assoenologi, Ismea e Unione Italiana Vini. La produzione complessiva di uva da vino scende del 16% rispetto all’annata record del 2018, attestandosi intorno ai 46 milioni di ettolitri. Un dato che, tuttavia, non dovrebbe intaccare la leadership mondiale che vede l’Italia precedere Francia e Spagna.
Sul fronte della qualità, a fine agosto (momento della rilevazione di Assoenologi e Ismea/UIV) l’uva da vino mostrava elementi positivi per i viticoltori: la maturazione si è mostrata lenta ma graduale, favorendo un ottimale sviluppo degli aromi e una qualità generalmente buona nei vigneti di tutto il Paese. Elementi positivi emergono anche dai primi riscontri analitici: l’uva da vino raccolta in Italia mostra gradazioni medie nella norma, un ottimo rapporto fra zuccheri e acidità e un quadro aromatico decisamente buono.
Che si tratti di un vigneto dove si coltiva uva da tavola o uva da vino, i viticoltori possono fare affidamento su QdC® - Quaderno di Campagna® per gestire la produzione, anche nel caso intendessero dedicarsi alla viticoltura di precisione.
Descrizione della pianta
Pianta di origine antichissima, la vite è presente nelle zone temperate del pianeta da milioni di anni. Tuttavia, solo da alcune migliaia di anni l’uomo ha cominciato ad utilizzarla per la produzione di vino ed è solo verso le fine del 1800 che il prodotto per il consumo fresco e quello per la produzione di vino hanno cominciato a distinguersi.Fra le caratteristiche salienti dell’uva si evidenzia l’alto contenuto di zuccheri (in particolare fruttosio e lattosio) e il minor contenuto di acqua rispetto ad altri frutti. L’uva da tavola ha tuttavia un riconosciuto effetto diuretico, grazie al potassio che contiene, e si sono evidenziate proprietà lassative dovute all’azione della buccia e dei semi.
(Fonte: Plantgest)
Diamo i numeri
Nel 2018 la vite per uva da vino si è confermata la seconda coltura per estensione con i suoi 78.326 ha coltivati con il supporto di QdC® - Quaderno di Campagna®. Ben 15.917 le unità produttive registrate, con Ravenna che spicca sulle altre province grazie ai 3.490 appezzamenti, seguita da Treviso (1.861 unità) e Pordenone (1.262).Numeri più contenuti per la vite per uva da tavola: quarantesima nella classifica delle colture più estese (con 764 ha e 288 unità produttive) che utilizzano QdC® - Quaderno di Campagna®, la produzione di uva da tavola si concentra maggiormente nelle province del Sud Italia: primo gradino del podio per Taranto con 89 appezzamenti, seguita da Bari con 30 e Catania con 27.