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Certificazioni e Disciplinari regionali, QdC® – Quaderno di Campagna® a fianco dei produttori
La piattaforma di Image Line offre un supporto importante per chi decide di aderire a diversi sistemi di certificazione, come il SQNPI o il Global GAP, o per accedere alle risorse di specifiche misure dei PSR.
26 luglio 2022
SQNPI, Global Gap, Misura 10, PSR: i produttori agricoli conoscono bene l’importanza di queste sigle che rappresentano certificazioni e normative sempre più cruciali nell’attività quotidiana, vuoi per un riconoscimento da parte del consumatore, vuoi per l’accesso a risorse importanti per l’attività (e la sopravvivenza) delle aziende agricole.
Il SQNPI (acronimo che identifica il Sistema di Qualità Nazionale Produzione Integrata), ad esempio, è una certificazione che definisce le produzioni che si impegnano a garantire un impatto sempre minore delle coltivazioni agricole verso l’uomo e l’ambiente pur mantenendo, come obiettivo, quello di un’attività che sia economicamente sostenibile. In sostanza, aderire al sistema di certificazione significa che la nostra azienda produce prodotti “buoni” per i consumatori, per l’ambiente, per chi li coltiva.
Come tutti i sistemi di certificazione, anche il SQNPI ha regole ben definite: alle linee guida nazionali ogni Regione può decidere di affiancare specifiche norme tecniche che vengono raccolte nei disciplinari di produzione integrata regionali approvati dal Ministero, senza dimenticare il sistema di tracciabilità che permetterà di dimostrare che i prodotti che possono vantare il bollino SQNPI provengono effettivamente da aziende rispettose di tali disciplinari.
Quando si parla di Global GAP, invece, si fa riferimento a una diversa certificazione dedicata alle buone pratiche agricole ( da cui l’acronimo Good Agricultural Practice, G.A.P.): effettuata in oltre ottanta Paesi nel mondo da più di 100 organismi di controllo, questa certificazione serve ad assicurare ai consumatori l’acquisto di un prodotto coltivato riducendo al minimo gli impatti delle attività agricole dannose per l'ambiente, gli apporti di sostanze chimiche e garantendo un approccio responsabile nei confronti della salubrità e della sicurezza dei lavoratori e del benessere degli animali.
Infine, quando si parla di Misura 10 del PSR si fa riferimento a specifiche norme dei Piani di Sviluppo Regionali che, nei diversi territori, attraverso la messa in campo di risorse importanti, promuovono l'introduzione e il mantenimento di pratiche agricole a basso impatto ambientale, proponendo modelli produttivi più attenti ad un uso sostenibile delle risorse: tutela della qualità delle acque e dei suoli agricoli, salvaguardia della biodiversità e valorizzazione del paesaggio agrario sono solo alcuni esempi degli aspetti che rientrano nelle “misure 10” dei diversi PSR.
Una selva di norme, codici, pratiche e regole che sono fondamentali per l’accesso a risorse rilevanti ma che possono essere complicate da ricordare, verificare e tenere sotto controllo da parte dei singoli produttori. Ottemperare ai disciplinari regionali, infatti, può risultare tutt’altro che semplice: le normative sono in costante evoluzione, anno dopo anno, ed esistono nelle diverse regioni, deroghe di tipo temporale o territoriale. Una moltitudine di regole e norme che non è semplice conoscere nel dettaglio né tantomeno rispettare. E il rischio, per chi “esce dal seminato”, è concreto: i controlli ci sono e sono molto severi. A questi si aggiungono i controlli effettuati direttamente dal Ministero attraverso soggetti autorizzati: si tratta di verifiche che possono essere effettuate sia sulla singola azienda che su un campione delle realtà che aderiscono in forma aggregata.
Ma se ci sono tante regole e tante “complicazioni” perché aderire volontariamente? I motivi sono diversi: innanzitutto l’adesione al sistema di certificazione SQNPI o Global GAP è una garanzia per tutta la filiera, dal consumatore all’operatore in campo e questo è sicuramente un “valore aggiunto”. Ma a ciò si deve sommare la possibilità di accedere a varie forme di finanziamento economico: in passato, ad esempio, era requisito fondamentale per accedere a proprio alle misure 10 dei diversi PSR mentre nel prossimo futuro, in base a come si svilupperà la nuova PAC, è possibile che possano diventare un criterio determinante per l’accesso a importanti risorse comunitarie.
Cosa fare dunque per orientarsi nella giungla delle norme regionali che regolano i disciplinari di produzione integrata? QdC® – Quaderno di Campagna® nella sua versione “Difesa integrata volontaria”, grazie alle banche dati di Image Line, costantemente aggiornate da un team di specialisti, effettua automaticamente, all’atto dell’inserimento di ogni trattamento o attività di fertilizzazione, oltre 50 controlli su etichette, disciplinari regionali, certificazioni e normative, verificando la correttezza di quanto fatto in campo, il rispetto dei tempi di carenza e tanto altro, segnalando immediatamente se qualcosa non va. E sono invece ben 26 i controlli attivi nella versione “Difesa integrata obbligatoria” mentre la versione “Agricoltura biologica” accoglie tutte le verifiche necessarie per una produzione 100% bio.
Qualche esempio? QdC® – Quaderno di Campagna® verifica automaticamente se nel disciplinare sono previste limitazioni al numero annuo di trattamenti su determinate avversità, indipendentemente dalla sostanza attiva impiegata, e controlla se le miscele di sostanze attive impiegate sono ammesse nel Disciplinare di riferimento (ed eventualmente in quali periodi, qualora sussistessero delle limitazioni temporali), oltre a monitorare il rispetto dei massimi quantitativi di ogni prodotto sia per singolo trattamento che nell’arco dell’annata agraria.
L’elenco potrebbe essere lungo, visto che sono decine i controlli automatici che la piattaforma mette in opera. Il nostro suggerimento, in caso di curiosità, è di mettere alla prova QdC® – Quaderno di Campagna®, magari attivando la prova gratuita!