Le 5 regole d’oro per il perfetto registro dei trattamenti
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Le 5 regole d’oro per il perfetto registro dei trattamenti

Compilare il registro dei trattamenti non è solo un obbligo di legge ma, se fatto con i dovuti accorgimenti, è conveniente per l’azienda e mette al riparo da errori che possono compromettere il futuro dell’impresa. QdC® ha stilato una breve guida con 5 regole fondamentali di cui tenere conto per farlo al meglio

14 gennaio 2021

Per molti è una seccatura o una perdita di tempo, per altri è, invece, una buona opportunità per monitorare meglio il proprio lavoro quotidiano e la qualità delle proprie produzioni. Ma comunque la si veda, un fatto resta: la compilazione del registro dei trattamenti fitosanitari è un obbligo di legge per tutti i produttori che intendono vendere a terzi e non limitarsi all’autoconsumo. Un obbligo che ancora molti, purtroppo, sottovalutano finendo per trascurare un’attività che, se realizzata al meglio, può portare benefici alla propria impresa e, tema altrettanto importante, evitare sgradevoli “sorprese”.

QdC® – Quaderno di Campagna® nasce proprio per accompagnare i produttori e i tecnici nella corretta, efficace ed efficiente compilazione del registro dei trattamenti e da anni accompagna i propri utenti nei meandri della normativa. In questi anni QdC® è cresciuto, evoluto ed è migliorato per rispondere in modo sempre più puntuale alle esigenze degli utenti: un percorso che ci ha permesso anche di individuare cinque regole d’oro per una perfetta compilazione del registro dei trattamenti.
 

1.  Il registro dei trattamenti va compilato, va fatto bene. E conviene.

Può sembrare una banalità ma non lo è: il registro dei trattamenti è un obbligo di legge e come tale va ottemperato. Anche perché, a differenza di quanto sostengono alcune leggende urbane, i controlli ci sono. In particolare, la tenuta del registro degli ultimi tre anni può essere verificata da:
  • gli assessorati alla Sanità delle regioni e delle province autonome
  • il Comando Carabinieri per la tutela della salute (Ccts) attraverso i Nas
  • l'Ispettorato centrale per la tutela della qualità e repressioni frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf) attraverso gli uffici periferici per le ispezioni e i laboratori dell'Ispettorato per i controlli analitici.
Inoltre, in caso di erogazione di contributi a favore dell’azienda, la tenuta del Registro è parte della condizionalità per cui è soggetto a controllo e se l’azienda è in regime di difesa integrata volontaria, agricoltura biologica o certificazione di processo o di prodotto, i controlli possono essere eseguiti anche da altri enti come regioni, enti di certificazione biologica e audit di certificazione. Infine, la compilazione del registro è un prerequisito essenziale per il conferimento a cooperative, OP, alla Grande Distribuzione, ai frantoi, alle cantine e agli stoccatori di cereali. Insomma, il registro va compilato e va compilato bene, altrimenti nascono i problemi.

il registro dei trattamenti è un obbligo di legge. QdC Quaderno di Campagna ti aiuta a rispettarlo
 

2.  Meglio evitare le soluzioni “fai da te”

Una delle soluzioni che spesso vengono adottate è quello di tenere il registro dei trattamenti su un vero e proprio quaderno cartaceo con tanto di appunti, fogli e post-it (che finiscono irrimediabilmente per andare perduti o scomparire proprio quando servono). In alternativa c’è chi si “accontenta” di utilizzare programmi comunemente presenti su tutti i personal computer (come Excel o, peggio ancora, Word).

Si tratta di una soluzione piuttosto rischiosa che è meglio evitare: leggendo la normativa potrebbero sembrare strategie vincenti e quasi a costo zero ma guardando bene si scopre che per compilare correttamente il registro bisogna ovviamente tenere conto del controllo delle etichette di ogni prodotto utilizzato. Alcuni esempi? Bisogna tenere conto del fatto che le etichette cambiano nel tempo, che è necessario controllare il rispetto di tutte le informazioni di etichetta (difesa integrata obbligatoria), che occorre controllare i disciplinari di produzione e le deroghe temporali o territoriali (difesa integrata volontaria), e che, in alcuni casi, è obbligatorio verificare che i prodotti siano autorizzati in coltivazione biologica. Tutti controlli che QdC®, correttamente impostato, svolge in autonomia producendo degli alert nel caso qualcosa non funzioni nel modo corretto.

In più QdC®, grazie allo staff che ne garantisce il costante aggiornamento in tempo reale, tiene sotto controllo ogni novità normativa relativa ad agrofarmaci, disciplinari e deroghe: ogni volta che si accede alla piattaforma qualunque variazione nelle “regole” sarà immediatamente visibile. Molto più preciso e affidabile di un foglio excel, no?
 

3.  Usa la testa ma non affidarti solo a quella!

L’esperienza di un produttore o di un tecnico è una risorsa preziosa e insostituibile ma, considerato che per ogni attività occorre tenere conto di innumerevoli fattori e che il lavoro quotidiano ci obbliga spesso a dover operare costantemente su più fronti, è improbabile riuscire a tenere sempre tutto a mente e, a volte, il rischio è quello di perdere di vista qualche dettaglio.
QdC®, invece, svolge autonomamente:
  • 23 controlli sul rispetto delle prescrizioni di etichetta di 1.971 agrofarmaci, quotidianamente aggiornate con le ultime estensioni, revoche e deroghe, in formato Clp, con le relative Sds e storicizzate (il trattamento registrato il 10 marzo 2018 verifica il rispetto delle etichette in vigore in quel momento)
  •  26 controlli sul rispetto dei 21 disciplinari regionali, delle centinaia di deroghe territoriali o temporali rilasciate annualmente
  • 2 controlli aggiuntivi sui preparati utilizzabili in agricoltura biologica
  • 4 controlli sulle fertilizzazioni.
E tutto tenendo conto, ovviamente, delle variazioni che potrebbero cambiare i fitofarmaci disponibili, i vincoli legati ai disciplinari di produzione. Usare la testa è bene ma farsi dare una mano per essere sicuri di non sbagliare è meglio: è proprio il caso di dire che “l’unione fa la forza!”

QdC Quaderno di Campagna è al fianco degli agricoltori. Ti aiutiamo a fare il quaderno di campagna senza errori con i controlli automatici
 

4.  Sai quanto ti costa produrre?

Da obbligo a opportunità: visto che compilare il registro dei trattamenti è inevitabile, perché non renderla un’attività utile anche a monitorare i costi della propria azienda? Aggiornando il registro su QdC®, infatti, è possibile aggiungere anche macchine, operai e costo dei prodotti. In questo modo, la piattaforma può calcolare in modo chiaro i costi espliciti di ogni lotto permettendo di capire il costo di produzione per kg e di analizzare, in tempo reale, se il lavoro quotidiano è redditizio o, al contrario, in perdita.
 

5.  Studiare solo la notte prima dell’esame non serve a nulla

Da ragazzi lo abbiamo fatto tutti almeno una volta: la classica “tiratona” prima di un’interrogazione o di un esame, sperando che andasse bene. Ma quando si lavora in campo contare sulla fortuna non è una strategia vincente: la normativa relativa al registro dei trattamenti afferma che "sul Registro devono essere annotati i trattamenti effettuati con tutti i preparati fitosanitari utilizzati in azienda entro il periodo della raccolta e comunque al più tardi entro trenta giorni dall'esecuzione del trattamento stesso".

Ecco perché, per legge, compilare il registro a fine anno è una scelta sbagliata dal punto di vista normativo ma, aggiungiamo noi, anche strategico: quanti errori di compilazione si possono fare cercando di ricordarsi cosa si è fatto diversi mesi prima? E se scoprissimo che abbiamo violato una normativa su cui non eravamo aggiornati? E se per il nostro prodotto avessimo utilizzato qualcosa che non rientra più nei disciplinari di produzione? Molto meglio quindi compilarlo passo dopo passo e terminarlo, come richiesto dalla norma, entro la raccolta.

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