Fonte immagine: Azienda agricola Salera di Salera Michela e Anna Lisa and C.
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Alga spirulina, un superfood delicato quanto prezioso
Apprezzata dagli sportivi e da chi la utilizza come fonte di vitamine e minerali, per integrare la dieta, l’alga spirulina si sta progressivamente ritagliando uno spazio nel cuore dei consumatori italiani. E ora si comincia a coltivare anche in Italia
13 novembre 2019
Fino a pochi decenni fa l’ipotesi di nutrirsi anche di alghe, in particolare in occidente, era considerato territorio della fantascienza: oggi, grazie ai progressi in termini di conoscenze scientifiche non solo abbiamo scoperto che è possibile ma che, in alcuni casi, si tratta di alimenti davvero benefici per il nostro organismo. È il caso dell’alga spirulina, storicamente utilizzata sia come alimento che come medicamento da molti popoli, ma solo recentemente salita agli onori della cronaca (e del gradimento dei consumatori) grazie al suo potenziale nutrizionale e nutraceutico.
La spirulina è una microalga, un organismo unicellulare ad altissimo contenuto di proteine e racchiude al proprio interno tutti gli amminoacidi noti, oltre a sali minerali, Omega 3, numerose vitamine del gruppo B, luteina e carotenoidi. Questo mix unico di elementi pone la spirulina a pieno titolo nella categoria dei superfood, settore in costante crescita sul mercato italiano, vista la sempre maggiore attenzione dei consumatori verso queste referenze.
Andiamo insieme a QdC® - Quaderno di Campagna® alla scoperta dell’alga spirulina e dei suoi metodi di coltivazione, oggetto un interesse crescente e di interessanti produzioni anche in Italia.
I coltivatori aderenti all’USBI hanno scelto di aderire a un rigido disciplinare sia sul fronte produttivo che commerciale: tutta l’alga spirulina prodotta cresce infatti al coperto, in coltivazione protetta (a differenza di quanto succede in Oriente, dove le produzioni sono a cielo aperto). La scelta della produzione indoor, per quanto più costosa (in particolare per mantenere stabili le temperature che devono oscillare fra i 30° e i 35° sia di giorno che di notte) è infatti una garanzia di tutela importante per la salute del consumatore.
L’alga spirulina, infatti è un bioaccumulatore (e può essere impiegata anche in impianti di fitodepurazione) e assorbe naturalmente gli eventuali inquinanti presenti nell’acqua delle colture, inclusi i metalli pesanti. La produzione in Italia e l’adesione al rigido disciplinare per la coltura biologica rappresenta una garanzia in termini di qualità del prodotto finale e di assenza di rischiose contaminazioni. Se prodotta in condizioni di scarsa sicurezza, la spirulina rischia infatti di assorbire (e rilasciare una volta assunta) metalli pesanti, tossine e batteri.
Sebbene le produzioni di alga spirulina biologica nel nostro Paese rappresentino ancora un caso piuttosto raro, altrettanto non si può dire delle coltivazioni biologiche più “tradizionali” che prevedono la corretta applicazione di rigidi disciplinari. Per tutte queste produzioni, che richiedono grande attenzione nella gestione delle aree di produzione e dei trattamenti, QdC® - Quaderno di Campagna® è il partner ideale che permetterà, tanto al produttore quanto al tecnico/consulente, di rispettare tutte le normative relative alla produzione biologica.
La spirulina è una microalga, un organismo unicellulare ad altissimo contenuto di proteine e racchiude al proprio interno tutti gli amminoacidi noti, oltre a sali minerali, Omega 3, numerose vitamine del gruppo B, luteina e carotenoidi. Questo mix unico di elementi pone la spirulina a pieno titolo nella categoria dei superfood, settore in costante crescita sul mercato italiano, vista la sempre maggiore attenzione dei consumatori verso queste referenze.
Andiamo insieme a QdC® - Quaderno di Campagna® alla scoperta dell’alga spirulina e dei suoi metodi di coltivazione, oggetto un interesse crescente e di interessanti produzioni anche in Italia.
Biologico, garanzia di sicurezza
Attualmente, la maggior parte della spirulina acquistabile in Italia (circa il 90%) proviene dall'Estremo Oriente, dall'Africa o dagli Stati Uniti. In Italia i produttori sono ancora in numero molto limitato e concentrati prevalentemente nelle regioni settentrionali (anche se al Sud esistono realtà molto ben organizzate): circa un terzo delle realtà produttive ha scelto di aderire all’Unione Spirulina Biologica Italiana (USBI) che a oggi conta circa 5.700 metri quadrati di vasche di produzione con una produzione di circa sei tonnellate all’anno di spirulina.I coltivatori aderenti all’USBI hanno scelto di aderire a un rigido disciplinare sia sul fronte produttivo che commerciale: tutta l’alga spirulina prodotta cresce infatti al coperto, in coltivazione protetta (a differenza di quanto succede in Oriente, dove le produzioni sono a cielo aperto). La scelta della produzione indoor, per quanto più costosa (in particolare per mantenere stabili le temperature che devono oscillare fra i 30° e i 35° sia di giorno che di notte) è infatti una garanzia di tutela importante per la salute del consumatore.
L’alga spirulina, infatti è un bioaccumulatore (e può essere impiegata anche in impianti di fitodepurazione) e assorbe naturalmente gli eventuali inquinanti presenti nell’acqua delle colture, inclusi i metalli pesanti. La produzione in Italia e l’adesione al rigido disciplinare per la coltura biologica rappresenta una garanzia in termini di qualità del prodotto finale e di assenza di rischiose contaminazioni. Se prodotta in condizioni di scarsa sicurezza, la spirulina rischia infatti di assorbire (e rilasciare una volta assunta) metalli pesanti, tossine e batteri.
(Fonte: Agronotizie)