Lo scorso 8 novembre oltre 100 professionisti dell'agricoltura hanno partecipato al convegno Dati&Agricoltura
Fonte immagine: Image Line
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Più reddito, più efficienza, più tracciabilita grazie ai Dati in Agricoltura
Al convegno organizzato da Image Line a Eima 2018 si è parlato dei vantaggi dell'Agricoltura Digitale
13 novembre 2018
Quali vantaggi derivano dall'utilizzo corretto delle grandi quantità di dati raccolti in campo?
A questa fondamentale domanda hanno cercato di dare risposta di relatori invitati da Image Line al convegno "Dati & Agricoltura" che si è tenuto lo scorso 8 novembre nella cornice di EIMA International 2018.
Ogni giorno, infatti, l'utilizzo degli strumenti più avanzati dell'agricoltura digitale produce un'incredibile mole di dati. Se elaborati e analizzati in maniera opportuna, questi Big Data danno origine a informazioni estremamente importanti per ottimizzare il lavoro nei campi, gestire in maniera più efficace le risorse e, nel complesso, diminuire le spese e gli sprechi.
"Potremmo definire i big data come dati straordinariamente enormi, che, se interpretati correttamente, possono portare grandi vantaggi al lavoro nei campi" ha affermato Cristiano Spadoni, responsabile marketing di Image Line.
"I big data - ha continuato Spadoni - non sono solo tabelle di numeri, possono essere foto, immagini, video, e-mail, scambi di messaggi sui social network, o condivisioni di informazioni tra macchine, per esempio tra trattori e attrezzature".
L'analisi dei dati in agricoltura, come negli altri settori, è importanti perché qualsiasi business è basato su decisioni, che vengono prese sulla base di informazioni. "Più le informazioni sono precise e di facile interpretazione per chi le consulta, tanto più si otterranno risultati migliori secondo gli obiettivi" ha affermato Filippo Renga, direttore dell'Osservatorio Smart AgriFood, intervenuto al convegno.
Renga inoltre ha presentato alcuni risultati detivanti da un'indagine realizzata dal Politecnico di Milano in collaborazione con l'Università degli studi di Brescia, per rilevare quanto gli agricoltori sappiano sui big data applicati all'agricoltura e quali vantaggi derivano dall'utilizzo del digitale sul campo.
I risultati definitivi dello studio saranno presentati ufficialmente il 12 febbraio 2019, ma già l'elaborazione preliminare permette di evidenziare un buon grado di consapevolezza dei professionisti del settore riguardo agli strumenti dell'agricoltura 4.0, ritenuti prioritari per ottimizzare i costi di produzione ed ottenere una maggiore qualità di prodotto: il 40% delle aziende impiega già soluzioni digitali e innovative, e oltre il 70% delle imprese intervistate si è dimostrato interessato a piattaforme integrate per la gestione dei dati e a sistemi di supporto decisionale.
L'intervista a Ivano Valmori
Ivano Valmori, ceo di Image Line, direttore di AgroNotizie e ideatore di QdC® - Quaderno di Campagna®, ha approfondito il tema della tracciabilità delle operazioni, illustrando proprio i vantaggi dell'utilizzo di QdC in termini di gestione e ottimizzazione del lavoro. "Esistono tantissimi strumenti e piattaforme per la raccolta dei dati in agricoltura, in particolare lo sviluppo dell'internet of things fa sì che tutti i sensori che possono essere installati in campo raccolgano un sacco di dati. QdC® - Quaderno di Campagna® rappresenta il 'sensore' di ciò che fa l'agricoltore in campo" ha concluso Valmori.
Erik Hogervorst, presidente del Climmar, l'associazione Europea dei concessionari di macchine agricole, ha chiuso i lavori parlando della stretta connessione tra meccanica e agricoltura digitale, portando l'attenzione sul ruolo fondamentale del distributore come anello di congiunzione tra i dati e l'agricoltore.
A questa fondamentale domanda hanno cercato di dare risposta di relatori invitati da Image Line al convegno "Dati & Agricoltura" che si è tenuto lo scorso 8 novembre nella cornice di EIMA International 2018.
Ogni giorno, infatti, l'utilizzo degli strumenti più avanzati dell'agricoltura digitale produce un'incredibile mole di dati. Se elaborati e analizzati in maniera opportuna, questi Big Data danno origine a informazioni estremamente importanti per ottimizzare il lavoro nei campi, gestire in maniera più efficace le risorse e, nel complesso, diminuire le spese e gli sprechi.
"Potremmo definire i big data come dati straordinariamente enormi, che, se interpretati correttamente, possono portare grandi vantaggi al lavoro nei campi" ha affermato Cristiano Spadoni, responsabile marketing di Image Line.
"I big data - ha continuato Spadoni - non sono solo tabelle di numeri, possono essere foto, immagini, video, e-mail, scambi di messaggi sui social network, o condivisioni di informazioni tra macchine, per esempio tra trattori e attrezzature".
L'analisi dei dati in agricoltura, come negli altri settori, è importanti perché qualsiasi business è basato su decisioni, che vengono prese sulla base di informazioni. "Più le informazioni sono precise e di facile interpretazione per chi le consulta, tanto più si otterranno risultati migliori secondo gli obiettivi" ha affermato Filippo Renga, direttore dell'Osservatorio Smart AgriFood, intervenuto al convegno.
Renga inoltre ha presentato alcuni risultati detivanti da un'indagine realizzata dal Politecnico di Milano in collaborazione con l'Università degli studi di Brescia, per rilevare quanto gli agricoltori sappiano sui big data applicati all'agricoltura e quali vantaggi derivano dall'utilizzo del digitale sul campo.
I risultati definitivi dello studio saranno presentati ufficialmente il 12 febbraio 2019, ma già l'elaborazione preliminare permette di evidenziare un buon grado di consapevolezza dei professionisti del settore riguardo agli strumenti dell'agricoltura 4.0, ritenuti prioritari per ottimizzare i costi di produzione ed ottenere una maggiore qualità di prodotto: il 40% delle aziende impiega già soluzioni digitali e innovative, e oltre il 70% delle imprese intervistate si è dimostrato interessato a piattaforme integrate per la gestione dei dati e a sistemi di supporto decisionale.
L'intervista a Ivano Valmori
Erik Hogervorst, presidente del Climmar, l'associazione Europea dei concessionari di macchine agricole, ha chiuso i lavori parlando della stretta connessione tra meccanica e agricoltura digitale, portando l'attenzione sul ruolo fondamentale del distributore come anello di congiunzione tra i dati e l'agricoltore.