
I dati del QdCa - Quaderno Di Campagna dell'Agricoltore nel fascicolo aziendale
Intervista a Salvatore Carfì presidente AGEA Coordinamento
I dati forniti tramite software come QdC® - Quaderno di Campagna® sono verificati e plausibili riducendo la necessità di controlli in campo
5 marzo 2025
Dott. Carfì, il tema della burocrazia in agricoltura è spesso percepito come un peso. Come possiamo cambiare prospettiva?
La burocrazia va snellita per avere come ritorno semplificazione ed incentivi.
Il problema è culturale: di fronte a un nuovo impegno molti pensano subito "Un altro carico da 11!" senza chiedersi quale vantaggio ne possiamo trarre. A Bruxelles si affrontano i problemi sezionandoli e trovando soluzioni, qui in Italia invece si crea confusione.
Siamo i più bravi, i più intelligenti, eppure spesso non cogliamo nel segno.
Nel 2026 il Quaderno di Campagna diventerà obbligatorio. Quali passi sono stati fatti per prepararsi a questo cambiamento?
Quando sono arrivato in Agea ad agosto 2023, ho trovato una situazione paradossale: esisteva un Decreto Ministeriale del 2015 che definisce il Quaderno di Campagna ed un Decreto Ministeriale del 2021 che lo rende parte integrante del fascicolo aziendale, ma in tre anni non si era fatto nulla. Ho quindi deciso di anticipare i tempi, pubblicando a marzo 2024 una circolare di coordinamento, per far emergere i problemi prima dell’obbligo. Se avessimo aspettato il 31 dicembre 2025, ci saremmo trovati con due anni di infrazioni prima di poter fare qualcosa.
In concreto, cosa cambia per gli agricoltori?
La mia priorità è eliminare la carta e passare ai dati digitali.
Le spiego anche perché sto lavorando verso questa direzione: l'agricoltore che fornisce il dato in modo digitale sta dando un'informazione certificata e plausibile. Questo significa che i controlli saranno ridotti, perché i dati digitali avranno già superato verifiche automatiche da parte dei software. Tutti gli organismi pagatori dovranno tenerne conto e gli agricoltori che collaborano verranno esentati dai controlli in campo.
Un aspetto critico è il coordinamento tra enti e regioni. Come state gestendo questa complessità?
Ho chiesto agli organismi pagatori ed ai CAA di coordinamento di indicarmi chi fornirà i dati al SIAN. Non possiamo chiedere lo stesso dato più volte all’agricoltore. Se una regione ha già un sistema, deve decidere se trasmettere i dati tramite il proprio organismo pagatore o attraverso il coordinamento nazionale. Nelle prossime settimane ci saranno incontri per fare chiarezza sui flussi e stabilire una gestione centralizzata.
Il quaderno di campagna può diventare un'opportunità per gli agricoltori?
Assolutamente sì. Se gli agricoltori comprendono che fornire i dati porta a pagamenti più veloci e meno controlli in campo, saranno più propensi a collaborare. Stiamo costruendo un sistema che permette di automatizzare i pagamenti, come nel caso del 730 precompilato. Questo è il modello a cui voglio arrivare.
Si parla molto della responsabilità dei dati trasmessi. Chi risponde in caso di errore?
La trasmissione del dato è una cosa, la responsabilità del dato è un’altra. Il responsabile resta chi lo fornisce: l'agricoltore o il professionista che lo supporta. Questo è un punto chiave, perché l’amministrazione pubblica riceve i dati, ma non può ignorare eventuali irregolarità. Se un agricoltore usa un prodotto fitosanitario revocato, il sistema lo segnala automaticamente alle autorità competenti. È fondamentale quindi lavorare sulla correttezza delle informazioni per evitare problemi.
L’obiettivo finale di questo processo qual è?
Dimostrare che l’agricoltura italiana è trasparente e all’avanguardia. Vorrei che ogni consumatore potesse sapere dove è stata coltivata una mela, su quale appezzamento, con quali trattamenti. Se riusciamo a rendere tutto più chiaro e digitale, avremo un potere negoziale più forte a Bruxelles. Voglio che l'Italia non sia più vista come il Paese che arriva sempre in ritardo, ma come un modello di best practice da seguire.
In sintesi, qual è il messaggio agli agricoltori?
Ci sono mesi di vantaggio rispetto alla scadenza del 2026. Abbiamo già sviluppato gli strumenti, ora dobbiamo ottimizzarli. Non possiamo tornare indietro, dobbiamo solo andare avanti.
Tratto dall’intervento durante il convegno "I dati del QdC nel fascicolo aziendale: implicazioni pratiche" organizzato da Image Line a Fieragricola Tech 2025
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