Modifiche PAC: le novità sull’ecoschema 5
Novità dell'ecoschema 5 nella nuova PAC: più flessibilità per gli agricoltori e promozione della biodiversità
6 agosto 2024
Come ormai sappiamo, la nuova PAC (Politica Agricola Comune) dell'Unione Europea è diventata realtà e accompagnerà tutto il settore primario nel quadriennio 2023-20027. Studiata per rendere il mondo dell’agricoltura più equo e sostenibile, una della novità più importanti è stata l’introduzione degli ecoschemi, ovvero una serie di strumenti e soluzioni a favore degli agricoltori che scelgono di assumere impegni aggiuntivi alla condizionalità, indirizzati alla sostenibilità ambientale e climatica.
A più di un anno dall’avvio di queste misure, sono state introdotte, recentemente, una serie di importanti modifiche sull’ecoschema 5, che lo hanno modificato in modo sostanziale e importante.
In questo articolo vedremo precisamente in cosa consistono queste novità: analizzeremo i due livelli del nuovo ecoschema 5 e capiremo come gestire la sua interazione con altri regimi di sostegno.
Cos'è l'ecoschema 5?
Prima di parlare delle modifiche apportate, è necessario fare chiarezza su cosa sia l'ecoschema 5 e quale sia il suo scopo principale. Originariamente noto come "Pagamento per misure specifiche per gli impollinatori", questo regime di sostegno mira a incentivare gli agricoltori a destinare una parte dei loro terreni con colture di tipo seminativo a superfici improduttive o alla creazione di elementi caratteristici del paesaggio, con l'obiettivo di promuovere la biodiversità e il benessere degli impollinatori.
Il premio è ottenibile solo seminando miscugli, (minimo di due colture), ma sarebbe più consigliabile optare per un miscuglio di 6-7 specie (o comunque di multipli di tre) a fioritura scalare. In questo modo, infatti, si favorirà l'attività delle api consentendogli di trovare sempre il giusto sostentamento nel corso dei mesi di vegetazione.
Ecoschema 5: i due livelli
L’ecoschema 5, originariamente non prevedeva distinzioni di alcun tipo: il sostegno, infatti, era ottenibile da chiunque scegliesse di destinare una superficie minima di almeno 0,25 ha contigui, con una larghezza minima di 20 metri e una distanza da 3 a 5 metri, a piante nettarifere e pollinifere, spontanee o seminate.
Con l’introduzione delle nuove modifiche, però, l’ecoschema 5 risulta articolato su due livelli di intervento, che sono:
- Il livello 1, che remunera gli agricoltori che destinano il 4% dei loro seminativi a superfici improduttive, inclusi i terreni lasciati a riposo. Questa misura mira a incentivare la creazione di habitat favorevoli alla biodiversità, senza imporre l'obbligo di destinare una percentuale minima di terreni a questo scopo.
- Il livello 2, che prevede il mantenimento di una copertura dedicata con piante di interesse apistico (nettarifere e pollinifere) a perdere, spontanee o seminate, nelle superfici con colture arboree o a seminativo. Questa misura mira a garantire la disponibilità di risorse alimentari per gli impollinatori durante tutto l'arco della stagione.
Ma conosciamoli meglio.
Ecoschema 5, livello 1
Per accedere al Livello 1 dell'ecoschema 5 nell'anno di domanda 2024, i beneficiari dovevano avere una superficie a seminativo maggiore di 10 ettari. La novità introdotto dal 2025, invece, prevede che tutti i beneficiari che destinano il 4% dei loro seminativi a terreni a riposo possano accedere al pagamento.
A partire dal 1° gennaio 2025, in alternativa o in aggiunta all'impegno precedente, possono essere costituiti elementi caratteristici del paesaggio creati ex novo sui seminativi, come stagni, boschetti, fasce alberate e alberi isolati, siepi e filari, muretti a secco, terrazzamenti.
Ecoschema 5, livello 2
Per quanto riguarda il livello 2 dell’ecoschema 5, possiamo dire che questo rimane sostanzialmente invariato rispetto alla precedente applicazione. A partire dalla campagna 2025, però, saranno introdotte alcune novità come:
- La copertura con piante di interesse apistico a perdere dovrà essere realizzata tramite l'utilizzo di semente certificata.
- Non saranno più ammesse superfici a premio con copertura spontanea di piante di interesse apistico, nettarifere e pollinifere.
Come spesso accade in questi casi, sono previste delle deroghe su base regionale per provvedimenti di lotta fitopatologica, per ottemperare alle disposizioni contro gli incendi boschivi o per evitare il rischio di inquinamento delle coltivazioni dedicate alla moltiplicazione sementiera.
Il nuovo ecoschema 5 è cumulabile?
Per quanto concerne la situazione dei pagamenti dei due livelli dell’ecoschema 5, va specificato che sia il livello 1 e il livello 2 sono cumulabili per le superfici a seminativo.
Ci sono, però, alcune limitazioni di cui è meglio tenere conto:
- Il pagamento del livello 1 non è cumulabile con il pagamento dell'Ecoschema 4 (sistemi foraggeri estensivi con avvicendamento).
- Il pagamento del livello 2 per le superfici arboree è cumulabile con il pagamento dell'Ecoschema 3 (salvaguardia degli olivi di valore paesaggistico).
- Il pagamento del livello 2 per le superfici a seminativo è cumulabile con il pagamento dell'Ecoschema 4.
- Il pagamento del livello 2 per le superfici arboree non è cumulabile con l'Ecoschema 2 (inerbimento delle colture arboree).
La dotazione finanziaria complessiva assegnata dal Piano Strategico della PAC all'ecoschema 5 rimane invariata, sì, ma leggermente rimodulata. Questo nuovo assetto, infatti, attribuisce 10,2 milioni di euro al Livello 1.
In sintesi, le modifiche all'ecoschema 5 hanno introdotto una maggiore flessibilità per gli agricoltori, offrendo loro la possibilità di scegliere tra diverse opzioni per promuovere la biodiversità e il benessere degli impollinatori.
Queste novità rappresentano un importante passo avanti nella semplificazione degli impegni ambientali richiesti agli agricoltori nell'ambito della nuova PAC.