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Il nuovo ruolo dei CAA
I Centri di Assistenza Agricola (CAA) diventano protagonisti della transizione digitale dell'agricoltura italiana. Grazie alle loro competenze supportano le aziende agricole nell'accesso ai finanziamenti e nella gestione dei dati aziendali
21 giugno 2024
Il settore agricolo italiano sta attraversando una fase di profonda trasformazione, guidata dalla spinta verso la digitalizzazione e l'adozione di pratiche più sostenibili.
In questo contesto, i Centri di Assistenza Agricola (CAA) emergono come player chiave, destinati a svolgere un ruolo sempre più cruciale nel supportare le aziende agricole in questo processo di cambiamento.
In questo articolo, capiremo come funzionano e perché sono importanti.
Cosa sono i CAA?
Con l’entrata in vigore del Decreto del 1 marzo 2021, i registri dei trattamenti fitosanitari e delle fertilizzazioni e delle irrigazioni diventeranno parte integrante del fascicolo aziendale, divenendo un elemento indispensabile per l’accesso ai finanziamenti PAC.
Questa novità rappresenta una vera e propria rivoluzione, poiché il "dato di campo" relativo alle pratiche di coltivazione assumerà una rilevanza strategica senza precedenti.
In questo scenario, i CAA sono destinati a diventare i custodi dei dati aggregati del mondo agricolo italiano, rivestendo una funzione di primaria importanza.
Grazie alla loro capillare presenza sul territorio e alla loro esperienza nella gestione dei fascicoli aziendali, i CAA potranno offrire un servizio tempestivo alle imprese agricole, abbreviando i tempi e garantendo una corretta gestione dei registri aziendali.
L’ampliamento delle funzioni dei CAA
Il recente Decreto Ministeriale sul funzionamento dei Centri di Assistenza Agricola ha sancito un significativo ampliamento delle loro competenze e responsabilità.
Questo provvedimento, approvato dalla Conferenza Stato-Regioni, mira a garantire procedure uniformi e tempi ridotti nei pagamenti per le domande di aiuto pubblico in agricoltura, a vantaggio dell'intero settore.
Tra le principali novità introdotte dal Decreto, spiccano:
- Aggiornamento dell'anagrafe delle aziende agricole: i CAA potranno essere delegati, tramite convenzione, per l'aggiornamento dell'Anagrafe dell'Aziende Agricole, detenuta dagli organismi pagatori. Questo conferisce loro un inedito potere di co-gestione dei dati sensibili delle aziende agricole insieme agli enti statali e regionali.
- Statistica agricola: i CAA potranno stipulare convenzioni con l'ISTAT per l'aggiornamento dei dati di base della statistica agricola nazionale, ampliando il loro raggio d'azione.
- Accesso al SIAN: gli articoli 4 e 5 del Decreto aprono le porte del Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN) ai CAA, istituendo l'Elenco Sedi CAA e il Registro Nazionale Operatori.
- Requisiti minimi: il Decreto stabilisce requisiti minimi di capitale sociale, garanzie assicurative e dotazione di personale per i CAA, al fine di garantire standard qualitativi elevati.
- Distinzione tra istruttori e verificatori: il Decreto delinea chiaramente i ruoli e i requisiti di istruttori e verificatori all'interno dei CAA, assicurando una chiara separazione delle funzioni.
- Regime dei controlli: il Decreto prevede un sistema di controlli e sanzioni severe in caso di irregolarità, rafforzando la trasparenza e l'accountability del sistema.
Queste trasformazioni conferiscono ai CAA un ruolo di "Super CAA", ampliando notevolmente le loro responsabilità e il loro potenziale di incidere sulla gestione delle aziende agricole.
La funzione dei CAA nella transizione digitale
Il nuovo quadro normativo delineato dal Decreto Ministeriale sui CAA si inserisce in un contesto più ampio di transizione digitale e sostenibilità che sta caratterizzando il settore agricolo italiano.
Con l'obbligo di inserire i registri delle operazioni di campo nel fascicolo aziendale, le aziende agricole si trovano di fronte a una sfida di non poco conto.
I CAA, grazie alla loro expertise e all'adozione di strumenti tecnologici avanzati, possono offrire un supporto fondamentale in questa direzione.
Piattaforme come QdC® - Quaderno di Campagna®, sviluppate da realtà come Image Line, consentono ai CAA di gestire in modo digitalizzato e conforme alla normativa i dati aziendali.
Questo permette alle imprese agricole di concentrarsi sulle attività di campo, delegando alle associazioni di categoria il compito della corretta tenuta dei registri e della loro transizione sul SIAN.
CAA e il loro ruolo nell’accesso a PAC e PSR
Il Decreto Ministeriale sui CAA sottolinea come il corretto aggiornamento dei registri aziendali diventi un requisito fondamentale per l'accesso ai finanziamenti pubblici nell'ambito della Politica Agricola Comune (PAC) e dei Programmi di Sviluppo Rurale (PSR).
I CAA, in qualità di esperti nella gestione dei fascicoli aziendali e delle domande di aiuto, possono svolgere un ruolo determinante nel garantire alle imprese agricole l'ottenimento di tali risorse.
Consulenza integrata e partner per l’innovazione digitale ed ecologica
Oltre al supporto nella gestione dei registri aziendali e nell'accesso ai finanziamenti pubblici, i CAA sono chiamati a evolversi in veri e propri partner consulenziali per le imprese agricole.
Questa trasformazione del loro ruolo li vede impegnati nella fornitura di servizi di consulenza a 360 gradi, dalla pianificazione strategica all'adozione di soluzioni innovative.
I CAA possono guidare le imprese agricole nell'implementazione di pratiche più sostenibili, nell'ottimizzazione dei processi produttivi e nell'adozione di tecnologie abilitanti per la transizione digitale.
Questo approccio integrato consente alle aziende di aumentare la propria competitività in un mercato in continua evoluzione.
Monitoraggio dei processi produttivi
Con l'obbligo di registrare le operazioni di campo nel fascicolo aziendale, i CAA diventano custodi di informazioni fondamentali per il monitoraggio e la tracciabilità dei processi produttivi delle aziende agricole.
Questa mole di dati, opportunamente elaborata e analizzata, può fornire preziose indicazioni per l'adozione di pratiche più sostenibili, come la riduzione dell'utilizzo di prodotti chimici, l'ottimizzazione degli input e la promozione di modelli di agricoltura biologica o rigenerativa,
legati alle pratiche di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici.
CAA e professionisti del settore: l’unione fa la forza
Il nuovo ruolo dei CAA non può prescindere da una stretta collaborazione con i professionisti del settore agricolo, come agronomi e forestali.
Nonostante il Decreto Ministeriale non abbia accolto tutte le richieste avanzate dal Consiglio Nazionale degli Agronomi e Forestali (CONAF), è fondamentale trovare un equilibrio che valorizzi il contributo di entrambe le figure.
I liberi professionisti possono apportare un valore aggiunto ai CAA grazie alle loro competenze specialistiche e alla loro indipendenza.
Pur essendo prevista una separazione tra le funzioni di istruttore e di verificatore all'interno dei CAA, una collaborazione sinergica tra queste figure e i professionisti esterni può garantire un maggiore livello di competenza, imparzialità e trasparenza nell'assistenza alle aziende agricole.
I professionisti, possono apportare un contributo essenziale in termini di consulenza tecnica specialistica, analisi dei dati e progettazione di soluzioni innovative.
Attraverso una collaborazione virtuosa, CAA e professionisti del settore possono creare un ecosistema di supporto integrato, in grado di rispondere in modo efficace alle esigenze sempre più complesse delle aziende agricole.
Questa sinergia rappresenta un'opportunità di crescita e sviluppo per entrambi gli attori, permettendo di offrire un servizio di consulenza di alta qualità e di contribuire in modo significativo alla modernizzazione e alla sostenibilità del comparto.