Tecnologie digitali, una marcia in più nella sfida del mercato

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Tecnologie digitali, una marcia in più nella sfida del mercato

L’innovazione digitale sta cambiando il modo di fare impresa in agricoltura. Ma offre al produttore strumenti importanti per rendere più performante la propria azienda: un bel vantaggio, di fronte a un mercato sempre più veloce e mutevole.

8 giugno 2023

Produrre di più, in modo più sostenibile, rispettando norme e disciplinari sempre più stringenti (e che cambiano nel tempo), combattendo contro gli effetti del cambiamento climatico, affrontando avversità e fitopatie, il tutto rispondendo a un mercato mutevole e in evoluzione, con al centro un consumatore sempre più attento, preparato, esigente che chiede qualità, caratteristiche organolettiche elevate, tracciabilità e benessere per il pianeta: le sfide, per i produttori agricoli sono sempre più complesse e richiedono sempre più spesso competenze trasversali per affrontare e vincere la sfida del mercato.


L’evoluzione del mercato, tuttavia, ha portato “in dote” un’ulteriore trasformazione per il settore agricolo: strumenti e tecnologie digitali, impensabili fino a qualche anno fa, che permettono di rispondere alle richieste del consumatore e della filiera. Oggi, ad esempio, non solo è possibile ma è auspicabile, avvalersi di strumenti ad alta precisione che consentono di irrigare la singola pianta con la corretta quantità d’acqua, calcolata grazie a sensori che leggono e analizzano l’umidità del terreno. Grazie a questa innovazione e al sistema di irrigazione ultra low drip le colture del kiwi, per fare un esempio, arrivano a risparmiare l’equivalente di due piscine olimpioniche d’acqua ogni tre ettari.

 

Il dato come protagonista

Ma il vero protagonista della rivoluzione digitale che sta attraversando (e trasformando) il mondo agricolo è sicuramente il dato: che sia di campo, agronomico, di produzione, di conferimento, di origine o altro, il dato rappresenta un potenziale tesoro per l’azienda che, tuttavia, deve saperlo gestire, elaborare e valorizzare. Grazie ai dati l’imprenditore, ad esempio può valutare l’andamento dell’azienda, verificare le attese e pianificare lo sviluppo futuro delle proprie produzioni, oppure può avvalersi di modelli previsionali (realizzati elaborando enormi moli di dati aggregati) e adattare i piani aziendali per rispondere al meglio ai desideri del mercato o a tutti gli adempimenti di legge per valorizzare al meglio il proprio prodotto.


Pensiamo, ad esempio, alle certificazioni (necessarie, ricordiamolo, per accedere a risorse importanti e, in ultima analisi, per conferire i propri prodotti alla Grande Distribuzione): le tecnologie digitali hanno reso il processo di acquisizione e la gestione delle successive verifiche molto più semplice (a patto di rispettare le norme). Esistono piattaforme digitali che accompagnano l’imprenditore in ogni fase dell’attività quotidiana, che monitorano che i trattamenti effettuati siano corretti, a norma di legge e verificano il rispetto di norme e disciplinari e che consentono di produrre documenti su misura in caso di controllo in pochi click.

 

 

Un trend in crescita (inarrestabile)

Si tratta di un trend ormai inarrestabile: secondo i dati dell’Osservatorio del Politecnico di Milano Smart Agri Food, nel 2020 il comparto delle applicazioni di agricoltura digitale ha raggiunto, in Italia, il valore di 1,6 miliardi di euro (+23% rispetto all’anno precedente). È in questo contesto che nasce la sinergia fra Agricolus®, azienda innovativa?che sviluppa soluzioni per l’Agricoltura 4.0. Nata a Perugia, e Image Line® che, attraverso QdC® - Quaderno di Campagna®, affianca migliaia di produttori agricoli in tutta Italia nella gestione dei registri aziendali. Le due aziende hanno recentemente dato vita ad AI4FARM, rete italiana di imprese per le soluzioni digitali in agricoltura. Grazie a questa partnership e con l’integrazione futura delle web app Agricolus® e QdC® - Quaderno di Campagna®, con un solo inserimento dei dati di campo verranno “popolate” le due piattaforme, riducendo il tempo da dedicare “alla scrivania” da parte del produttore (o del tecnico): è il grande obiettivo dell’interoperabilità fra piattaforme che consentirà di rendere gli agricoltori sempre più digitali ma sempre meno “digitanti” (cioè costretti a digitare ripetutamente gli stessi dati per ottenere scopi diversi: analisi agronomiche, risposta agli obblighi normativi, percorsi di certificazione etc…)


Un percorso non semplice che ha come primo passo la creazione di un “dizionario comune” tramite Field Agri Data, la piattaforma di integrazione dati di Image Line. Field Agri Data, infatti, ha il compito di armonizzare il “linguaggio” delle diverse piattaforme in modo vengano utilizzate le medesime terminologie per definire, ad esempio, le operazioni colturali, le colture, le avversità ma anche tutto ciò che riguarda la gestione digitale delle unità produttive, dei mezzi tecnici, dei target, della meccanizzazione e delle pratiche agronomiche per le oltre 300 specie agrarie coltivate in Italia. La definizione di un dizionario comune rappresenta il primo, fondamentale, passo per l’interoperabilità delle piattaforme: un linguaggio condiviso senza il quale è impossibile il trasferimento dei dati ma che, una volta pienamente operativo, lo renderà fluido e immediato. E sempre “up to date” in virtù dell’aggiornamento in tempo reale che il servizio Field Agri Data garantisce.

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