Ecoschemi, una nuova opportunità per i produttori

Fonte immagine: Agrion.it

Ecoschemi, una nuova opportunità per i produttori

Con la nuova PAC i produttori possono accedere a una nuova forma di pagamento diretto: gli ecoschemi compensano gli impegni messi in campo dalle aziende agricole a sostegno dell’ambiente. I requisiti non sono trascurabili ma l’opportunità è importante. Vediamo i dettagli.

20 aprile 2023

Con l’entrata in vigore della nuova PAC a partire dal primo gennaio 2023 diverse novità sono diventate realtà su diversi fronti. In particolare, focalizzandosi sul plafond dei pagamenti diretti (che nel nostro Paese valgono 3.521,5 milioni di euro/anno per un totale di 17.607,5 milioni di euro nel quinquennio 2023/2027, il 47,7% del totale della PAC) la nuova norma europea cambia la ripartizione dei fondi e introduce una novità importante. Il plafond annuale, infatti, verrà ripartito in sostegno di base al reddito per la sostenibilità (48%), sostegno ridistributivo complementare al reddito per la sostenibilità (10%) , sostegno complementare al reddito per i giovani (2%) e sostegno accoppiato al reddito (15%). Il 25% mancante da questo computo viene destinato a una nuova voce definita: “Regimi per il clima e l’ambiente”, altrimenti noti come “eco-schemi”, che valgono 874,06 milioni di euro all’anno per i prossimi 5 anni.


Spariscono quindi dal computo il vecchio “pagamento base” e il “Pagamento greening” che sommati rappresentavano oltre l’85% dei pagamenti diretti nella PAC 2015-2022 ed entra in gioco un nuovo elemento importante: gli ecoschemi, infatti, rappresentano una forma di sostegno pensata per gli agricoltori che pongono in essere specifiche pratiche utili per il clima e per la tutela dell’ambiente. In sostanza, risorse importanti per le aziende che mettono in campo reali e concrete pratiche ecosostenibili.

 

Gli ecoschemi in Italia

Gli ecoschemi individuati per il nostro Paese (inseriti nel Piano Strategico Nazionale che la UE ha fornito al MASAF) sono 5 e di questi almeno 4 sono interessanti per i produttori agricoli:

  • Eco 1 - Pagamento per la riduzione dell'antimicrobico resistenza e per il benessere animale (376 milioni di euro all'anno).
  • Eco 2 - Pagamento per l'inerbimento delle colture arboree (155 milioni di euro all'anno).
  • Eco 3 - Pagamento per la salvaguardia di olivi di valore paesaggistico (150 milioni di euro all'anno).
  • Eco 4 - Pagamento per sistemi foraggeri estensivi con avvicendamento (162 milioni di euro all'anno).
  • Eco 5 - Pagamento per misure specifiche per gli impollinatori (43 milioni di euro all'anno).

Per i produttori agricoli, dicevamo, quelli più rilevanti sono sicuramente quelli numerati da 2 a 4 che riportiamo sinteticamente di seguito (per un approfondimento si veda l’articolo dedicato agli ecoschemi su Agronotizie):

  • Eco 2, inerbimento delle colture arboree: prevede che l’agricoltore assicuri la copertura vegetale erbacea nell’interfila (o, nel caso di colture come gli uliveti, oltre la proiezione verticale della chioma) dal 15 settembre al 15 maggio, senza effettuare diserbo in queste aree e lavorare il terreno. Un impegno che la UE premia con 120 euro/ha (oltre al pagamento base) che possono diventare 144 in caso di zone specifiche (come quelle Vulnerabili ai Nitrati). Nota importante: questo ecoschema non è cumulabile con il 5.
  • Eco 3, salvaguardia degli olivi di valore paesaggistico: 220 euro ad ettaro (264 per le zone speciali) per gli oliveti di valore paesaggistico o storico (secondo i parametri indicati dalla UE e riconosciute da Regione o PA). In questo caso l’agricoltore si impegna ad assicurare la potatura biennale, non bruciare gli sfalci di potatura in loco e mantenere lo status quo (evitando, quindi abbattimenti o nuove piantumazioni).
  • Eco 4, sistemi foraggeri estensivi con avvicendamento. In questo caso parliamo di un pagamento diretto per i produttori che utilizzano in avvicendamento colture leguminose, foraggere o da rinnovo al fine di mantenere la fertilità del solo e combattere infestanti e organismi patogeni: un impegno che vale da 110 a 132 euro/ettaro.
  • Eco 5, misure per gli impollinatori. A sostegno di api e altri insetti pronubi, questa misura ricompensa il produttore che scelga di destinare parte della propria proprietà alla semina di piante di interesse apistico con un compenso da 250 a 500 euro per ettaro a patto che non si effettuino sfalci o trinciature fino al completamento della fioritura, non si usino diserbanti chimici e, in fioritura, neanche agrofarmaci (durante l’anno è autorizzata solo la difesa integrata).

Ecoschemi, un’opportunità importante

Certo, gli impegni da mantenere non mancano ma, a conti fatti, gli ecoschemi rappresentano una buona opportunità di integrazione del reddito per i produttori agricoli. In questa partita potrà essere d’aiuto per i produttori anche QdC® – Quaderno di Campagna®: la piattaforma di Image Line®, infatti, supporta tutte le operazioni richieste al produttore per accedere a questa nuova forma di finanziamento prevista dalla PAC 2023-2027 per gli ecoschemi legati alle produzioni agricole. In particolare, basterà selezionare il tipo di ecoschema che l’azienda agricola deve rispettare e QdC® – Quaderno di Campagna® effettuerà un controllo puntuale del rispetto delle norme previste dalla nuova PAC. Alcuni esempi? per l’ecoschema 2 (assegnabile alle unità produttive di colture arboree) la piattaforma eseguirà controlli su: 

  • Diserbo ammesso solo sotto la porzione di terreno interessato dalla proiezione della chioma
  • Segnalazione Sovescio/consociazione necessario dal 15/09 al 15/05 dell’anno successivo;
  • Verifica che dal 15/09 al 15/05 dell’anno successivo non siano effettuate altre operazioni colturali che asportino il manto erboso nell’interfila. Sono invece ammessi sfalci e trinciature;

Per l’ecoschema 3, invece, QdC® – Quaderno di Campagna® indicherà all’utilizzatore a impostare il sesto di impianto nell’unità produttiva e consentirà di scegliere questo ecoschema solo se la densità di impianto risulta compresa nel range previsto a livello nazionale. Inoltre la piattaforma verificherà che specifiche operazioni colturali (come la potatura) vengano svolte nel periodo dal 01/11 al 30/04 dell’anno successivo.


Per l’ecoschema 4 (assegnabile alle unità produttive di Cereali, Foraggere, Oleaginose e Ortaggi), QdC® – Quaderno di Campagna® verificherà che siano effettuate solo rotazioni colturalii con colture da rinnovo  o miglioratrici proteiche come fagiolo, favino, mais eccetera. Sul fronte dei trattamenti fitosanitari, invece, i controlli verificheranno che, sulle colture classificate come Leguminose da granella, Leguminose foraggere e Foraggere, non possono essere eseguiti trattamenti fitosanitari.


Per l’ecoschema 5, infine, QdC® – Quaderno di Campagna® distingue operazioni specifiche per le colture arboree o erbacee per tutelare lo sviluppo degli insetti impollinatori (sovescio/consociazione, sfalcio dell’erba, trattamenti fitosanitari, ecc.)


Per scoprire tutte le potenzialità di QdC® – Quaderno di Campagna® è possibile effettuare una prova gratuita cliccando qui.

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