Certificazione SQNPI, aderire conviene!
Il sistema di certificazione per la produzione integrata è un plus importante per le aziende: oltre a qualificare le produzioni e a garantire al consumatore un prodotto di qualità permette anche di accedere a risorse importanti.
1 marzo 2023
Produrre utilizzando tecniche agronomiche rispettose della natura e della salute dell’uomo non è solo possibile ma, anzi, è auspicabile e sempre più diffuso. E rappresenta un valore aggiunto per un prodotto che, a scaffale, vuole raccontare al consumatore la sua natura “buona” per l’ambiente, per l’operatore che l’ha coltivato e, naturalmente, per il consumatore stesso. Per distinguere tali prodotti e per valorizzare l’attività di chi si impegna a produrre in modo sostenibile, a livello nazionale, esiste il sistema di certificazione SQNPI o Sistema di Qualità Nazionale di produzione integrata.
Operativo dal 2016, il SQPNI è, di fatto, applicabile a tutte le produzioni vegetali (anche non trasformate) e consente di utilizzare un marchio ben riconoscibile sul prodotto o sui prodotti oggetto di certificazione (potrebbe essere anche solo uno di quelli coltivati dall’azienda), garantendo il rispetto di precise indicazioni fitosanitarie vincolanti: i cosiddetti disciplinari di produzione.
Perché aderire conviene?
Il SQNPI è stato ideato nel 2016 dal Ministero (all’epoca MIPAAF) con l’obiettivo di dare vita a uno strumento che permettesse di valorizzare e distinguere i prodotti “virtuosi” sul mercato: il marchio nasce per assicurare al consumatore l’acquisto di prodotti coltivati secondo tecniche agronomiche rispettose dell’ambiente e della salute dell’uomo. Inoltre, la produzione integrata certificata SQNPI garantisce al produttore di essere non solo in regola con gli obblighi di legge del PAN sulla difesa integrata ma anche di mostrarsi in linea con le attese di un mercato, nazionale e non solo, sempre più attento alla sostenibilità delle produzioni. Ma non solo.
Trattandosi di un sistema di qualità in armonia con le regole della Comunità Europea, l’adesione al sistema di certificazione SQNPI permette alle aziende agricole di accedere alle misure di finanziamento pubblico. Insomma, è evidente che alle imprese agricole conviene poter vantare il bollino SQNPI per le proprie produzioni.
Come si aderisce alla certificazione SQNPI?
L’adesione al sistema di certificazione SQNPI è volontaria e ha regole molto chiare: si parte dalle linee guida nazionali (che, nella loro versione aggiornata, sono consultabili qui) da cui è possibile estrapolare i criteri d’intervento, le soluzioni agronomiche e le strategie da adottare per la difesa delle colture. Ogni regione, poi, ha la facoltà di inserire specifiche norme tecniche che vengono raccolte nei disciplinari regionali di produzione integrata (approvati, ovviamente, dal Ministero) ai quali il produttore che punti alla certificazione SQNPI deve necessariamente attenersi, oltre a dotarsi di un sistema di rintracciabilità che possa dimostrare che i prodotti provengono da aziende agricole in regola con tutti i requisiti elencati.
Un supporto importante
Scegliere di aderire alla certificazione volontaria SQNPI può, quindi, rappresentare un vantaggio importante per l’azienda agricola ma ottemperare ai disciplinari regionali di produzione integrata può non essere semplice: precisione e rispetto delle regole sono essenziali e non bisogna dimenticare quanto sia importante essere aggiornati su qualsiasi cambiamento nella normativa, oltre a deroghe e revoche sui prodotti fitosanitari utilizzabili. Per questo QdC® – Quaderno di Campagna® è un ottimo alleato per chi vuole ottenere (e mantenere!) la certificazione: la piattaforma, infatti, nella sua versione “Difesa Integrata Volontaria” effettua decine di controlli relativi al rispetto dei disciplinari regionali e permette al produttore che aderisce alla certificazione SQNPI di rispettare tutte le normative in vigore.
Una certezza importante per il produttore che affronti il percorso di certificazione: il sistema SQNPI prevede infatti non solo un sistema di autocontrollo aziendale (che verifichi la conformità con i disciplinari regionali per tutte le operazioni in campo e fuori dal campo) ma anche un livello ulteriore di controlli svolti da organismi autorizzati dal Ministero. Meglio quindi non farsi trovare impreparati o il rischio è quello di vanificare tutto l’impegno messo lungo il percorso di certificazione.
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